sabato 16 aprile 2016

Guerre segrete II - Finale


Concludo oggi la recensione iniziata qualche tempo fa (qui) sul più intricato ed esteso crossover degli ultimi anni. L'evento sta volgendo al termine anche in Italia e la Casa delle Idee è in procinto di sfoggiare un cospicuo numero di albi tutti-nuovi e tutti-diversi (all-new all-different) nelle nostre fumetterie ed edicole. Mentre i più, approfittando del vento delle novità e dell’atmosfera di rinnovamento, si staranno arrabattando nella decisione di quale volume sia meglio aggiungere alla propria collezione personale, se le ristampe della prima versione di Guerre Segrete (qui) o se una copia degli originali ingialliti (quelli ve li cercate da soli), con il tipico profumo di sottobosco e nostalgia, vi trasmetterò le mie impressioni sulla conclusione del lavoro tutt'altro che noioso di Hickman e Ribic. 
Come anticipato, l'evento si preannunciava ampio, sia in termini di albi coinvolti che nell'effetto che avrebbe avuto sugli stessi una volta concluso. Ed in effetti è stato proprio così: tutto quello che conoscevamo sul mondo Marvel fino ad oggi, è stato rimescolato quasi fosse un mazzo di carte, ed è stato redistribuito con situazioni e dinamiche nuove di zecca. 
La premessa sarebbe davvero lunga e non così necessaria. Vi basti sapere che negli ultimi due anni, tutte le storie relative ad Avengers e New Avengers, hanno presentato un turbinìo di eventi concatenati, scatenati dalla perversa mente degli Arcani -delle potentissime entità extraterrestri-. Questi hanno innescato un meccanismo a domino allo scopo, a mio avviso non pienamente condivisibile, di distruggere tutti gli universi esistenti. Tutte le menti eccellenti Marvel (tra le quali Tony Stark, Reed Richards e il dottor Strange), si sono unite e hanno cercato di capire come evitare questo disastro, ma solo Destino, anche se in modo molto macchiavellico, è riuscito a trovare la soluzione. Ottiene il potere degli Arcani e prova a salvare il salvabile.
Nasce in questo modo Battleworld, il suo mondo mosaico, costruito a suo diletto, utilizzando come tasselli delle piccole porzioni di tante tra le svariate realtà esistenti. Ognuno di questi tasselli è un territorio che Destino -che in questa fase ha assunto il titolo di “Dio”- affida ad un suo vassallo, un Barone, con l’incarico di governare e gestire l'ordine. All’interno degli albi prodotti in questo periodo vi sono molte storie che rappresentano dei what if delle principali saghe Marvel degli anni passati, ma anche moltissime cose inedite e davvero interessanti (come lo squadrone supremo e il corpo dei Thor che sembrano davvero fin troppo simili alla JLA e al Corpo delle Lanterne Verdi della DC comics).
Mi sono buttato a capofitto nella lettura di questo evento, a partire dai primi due numeri della serie principale, in cui si spiega in che modo si genera il mondo patchwork. Mi sono smarrito in tutti i numerosi territori nei quali si svolgono le tantissime storie tie-in e, solo una volta esaurite, mi sono rituffato nella saga principale per leggerne la conclusione. La narrazione scorre così velocemente che l’autore rimane con un gran numero di cose ancora da dire, senza la carta necessaria allo scopo. L'evento passa, in corso d’opera, da otto a nove testate e anche nonostante ciò, il nono numero si conclude con una spiegazione un po’ troppo veloce, a parer mio, sulla fine di Battleworld e sulla genesi del nuovo universo. Detto questo, Marvel Secret Wars è una storia davvero molto ben fatta che rapisce il lettore fin dalle prime pagine. Destino ha tutti i poteri di una divinità e decide di farne -o meno- sfoggio nelle maniere più impressionanti. Jonathan Hickman ha realizzato davvero un grande crossover, uno di quelli che, al pari dell’ Era di Apocalisse, lasciano al lettore un po’ di malinconia una volta giunti alla fine. Sono curioso di sapere cosa ci aspetta per il futuro. 
Consiglio infine caldamente l’acquisto dei tie-in pubblicati su “I nuovissimi X-Men” e “Thor”, in quanto sviluppano degli eventi che non saranno descritti a fondo nella serie principale, ma che sono comunque fondamentali per comprendere il gran finale. La prossima sezione contiene

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Ebbene sì, confermando quanto detto nella prima recensione di Secret Wars, i Fantastici Quattro escono di scena ufficialmente, almeno per il momento. Nella conclusione di questo evento, questo è forse l’unico aspetto che andava propriamente approfondito; infatti, l’eterogeneo quartetto -che piaccia oppure no ai lettori- ha iniziato e portato avanti con una presenza ubiquitaria, tutta la storia della Marvel Comics. Si concludono tutte le serie dedicate ai Fantastici Quattro, tuttavia non scompaiono gli eroi: la Cosa finirà, in questo rilancio, a far parte dei Guardiani della Galassia, mentre la Torcia Umana si troverà avvicendato nelle avventure degli inumani di Soule e McNiven. Reed, Sue e la loro progenie si dedicheranno nel frattempo, senza apparire in alcun albo, a ricreare le realtà esistenti prima della distruzione messa in opera dagli Arcani.

Alla prossima!

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