venerdì 17 giugno 2016

La nuovissima Marvel - Dottor Strange #1


La notizia è diffusa ormai da tempo ed è stata pubblicizzata su ogni piattaforma dedicata al mondo del fumetto. La Marvel Comics, dopo il maxi evento di questa primavera, Secret Wars, ha deciso di “riprendere” la propria continuity con una spinta commerciale molto marcata, proponendo, per tutte le proprie testate, un rinnovamento grafico/stilistico, e dando il compito ai propri collaboratori di trovare una nuova chiave di lettura ai molti personaggi. Il risultato di questa operazione è ben visibile agli occhi di tutti: molti supereroi “classici” e non, hanno ereditato un aspetto molto più accattivante, incastonato all’interno di storie dal contenuto molto attuale e coinvolgente. Oltre a tutto ciò, la nuovissma Marvel si è mostrata intenzionata a riportare sotto i riflettori anche supereroi non commercialissimi, offrendo al grande pubblico alcuni nuovi interessanti albi a fumetti a tiratura regolare, tra cui quello dedicato al Dottor Strange.
La storia di Stephen Strange è quella di un chirurgo che, a seguito di un incidente d'auto, riporta delle lesioni alle mani che gli precludono la possibilità di proseguire la sua brillante carriera. Nella spasmodica ricerca di una cura alla sua menomazione, viene a conoscenza di un eremita che potrebbe curarlo, chiamato “l’Anziano”. Parte alla volta dell’Himalaya, incontra questo misterioso personaggio, ma non riesce a trovare la sperata guarigione. Tuttavia, inizia un percorso che lo porta, attraverso alcune difficili prove, a padroneggiare le arti mistiche, permettendogli, una volta concluso il periodo di apprendimento, di assumere il ruolo di Stregone Supremo. 
All’interno della scuderia Marvel, Strange rimane per anni un personaggio di secondaria importanza, mai direttamente coinvolto nella continuity dei personaggi più commerciali.Egli assume e mantiene per tutto questo tempo, un ruolo più simile a “consulente spirituale” da interpellare solo in momenti particolarmente difficili. Trova una sua dimensione fortemente in controtendenza tra le mani di Jonathan Hickman che, durante la serie “il tempo finisce” lo riporta al centro della società segreta degli Illuminati, e lo porta a vivere un’avventura letteralmente ai confini dell’universo, in un evento che si conclude proprio con Secret Wars. 
Ora il Dottor Strange riparte con nuova energia all’interno dell’omonimo albo a fumetti, in una storia che vi porterà a spasso tra le molte bizzarie del mondo dell'occulto e della arti magiche. Jason Aaron e Chris Bachalo confezionano un personaggio inedito dall’aspetto decisamente giovane, all'interno di una sua sfera di azione davvero suggestiva e carica di mistero. Tra i punti di forza di questo fumetto, vi è il modo davvero suggestivo di rappresentare le differenze tra una percezione “mistica” della realtà, quella dello Stregone Supremo, contrapposta ad una visione “classica”, propria delle persone comuni. Il disegnatore canadese ci regala in questo modo splendide tavole in bianco e nero -scene tipiche della vita comune nella Grande Mela- giustapposte a numerosi coloratissimi dettagli rappresentanti una tipologia di popolazione di origine più soprannaturale. Pare di trovarsi davanti ad una trasposizione a fumetti del libro di Huxley, “Le porte della percezione”, più che alle stravaganti avventure di un supereroe Marvel. In questo primo volume, per la prima volta, il Dottor Strange vi farà da cicerone attraverso le molte stanze della sua abitazione, il Sancta Sanctorum, un dedalo di corridoi, scale e porte che si affacciano su altre magiche dimensioni, e che celano al loro interno terribili misteri che, se dovessero trovare un varco verso il nostro mondo, potrebbero generare un’apocalisse. Ed in effetti si percepisce in lontananza la minaccia di qualcosa di terribile, una minaccia che scopriremo solo proseguendo nella piacevole lettura di questo fumetto.
Nell’attesa dell’omonima pellicola targata Marvel Studios in uscita ad ottobre, con un Benedict Cumberbatch nei panni dell’indiscusso padrone delle arti magiche, il consiglio è quello di correre in edicola ed assicurarsi la propria copia di Dottor Strange, nelle versioni con cover regolare, cover variant Super FX a cura di Michael Cho e, per i veri cultori del fumetto, anche in una cover davvero suggestiva, in edizione limitata a soli 2016 esemplari numerati a mano. 
Alla prossima!

venerdì 10 giugno 2016

Chi ha ucciso Batman?

Il titolo decisamente allarmista potrebbe mettere qualcuno a disagio se mancassi di prodigarmi celermente in una spiegazione degna di questo nome: mi è capitato di leggere, non molto tempo fa, un saggio di Daniele Barbieri dal titolo “Supereroi d'oltreoceano” in cui, approfittando della saga intitolata “La morte di Superman” di Dan Jurgens del 1993, l'autore andava a delucidare, con un’ottima capacità analitica, la situazione di ristagno di una delle due più potenti case editoriali americane, nel periodo tra la fine degli anni ‘80 e il decennio successivo. In una ipotetica analisi della scena del crimine, condotta proprio dall’autore di questo articolo, l’orrenda uccisione del paladino della giustizia kriptoniano era stata attribuita, non senza un certo senso logico, a nientemeno che Spiderman. Ovviamente l’efferato omicidio non era inteso certo da un punto di vista “fisico”. Era importante sottolineare quanto la scelta di far morire il Supereroe per eccellenza era stata resa necessaria per permettere alla DC Comics di sopravvivere in un mercato dominato dalla netta superiorità commerciale ed editoriale della Marvel. L’articolo era stato opportunamente impostato nei termini di una battaglia tra campioni appartenenti alle contrapposte major, in cui, il vincitore assoluto era stato la casa editoriale che meglio aveva saputo interpretare quali erano i temi importanti dell’epoca, e gli interessi dei lettori. 
Il mio riferimento a quell’articolo di Barbieri è solo una citazione, utilizzata al solo scopo di presentare sotto una luce di indomita superiorità il personaggio dell’appuntamento di oggi: Iron-man.
L'Uomo di Ferro di Bendis e Marquez è il solito incorreggibile miliardario egocentrico e donnaiolo, ma finalmente, per una volta, per nulla noioso e banale. La storia è ricca di momenti davvero umoristici, alternati a scene di combattimento e tanta, tanta tecnologia, come la nuova scintillante armatura che, mi si dia la libertà di metafora, si può paragonare ad un Victorinox: a detta di Tony Stark, è la prima armatura che condensa tutte le peculiarità delle precedenti e, allo stesso tempo, assicura un'attenta e precisa lettura di tutte le sinapsi del vendicatore oro-scarlatto, per una resa in combattimento davvero eccellente. 
Lanciandosi nella lettura, tutte le meraviglie di cui l'esoscheletro è capace, ci vengono mostrate fin dal principio e in rapida successione: modalità Hulkbuster, in uno scontro contro il Nuovissimo Dottor Destino, modalità stealth, e ad un certo punto, addirittura un'inedita modalità samurai (quando Iron-man si trova a cimentarsi contro un gruppo di ninja Hi-Tech, in un romantico combattimento sulla spiaggia, bagnati dalla algida luce lunare). Una poesia accompagnata dalla musica delle tintinnanti katane (sì, l’armatura di Iron-man può anche assumere la forma di una katana!). Insomma, questo Invincibile Iron-man è un autentico e flexagonale uovo di pasqua fuori stagione. Subito dopo la scena del combattimento, le autorità locali si trovano ad osservare il nostro supereroe così pieno di risorse da esclamare che l’unica spiegazione possibile per spiegare tutta quell’abbondanza di potere è, semplicemente, "perchè lui è Iron-man!”. La frase sembra mimare perfettamente quel tormentone creato dai produttori del canale HISHE di Youtube, quello in cui il contrapposto supereroe DC, vale a dire l’altrettanto miliardario egocentrico quanto filantropo Bruce Wayne, seduto al tavolo di un bar con Superman, racconta le sue prodezze concludendo sempre con un umoristico quanto autocelebrativo “because i’m Batman”. Riadattando questa frase, Bendis ci propone un Iron-man nuovo di zecca e, come dice il titolo del fumetto, invincibile, attributo che deve essere considerato non solo all’interno della scuderia Marvel, ma in assoluto tra le testate supereroistiche attualmente in edicola (quasi a voler affermare che anche a questo punto, quando un reboot sembra la miglior idea per rilanciare il mercato dei fumetti, la Marvel ha intenzione di trovarsi tra quelli che sanno quali sono i desideri del proprio pubblico).
La prima impressione è di solito quella che conta (ed è molto buona!), inoltre Bendis è comunque un sinonimo di garanzia, quindi penso proprio che nel futuro ci attendano scenari anche migliori. Nel frattempo, godetevi la lettura.
Alla prossima!

venerdì 3 giugno 2016

Dev'essere un Diesel...

Sono passate alcune settimane dall'uscita ufficiale del primo numero della Nuovissima Marvel oltreoceano e ora questo evento storico ha cominciato a manifestare la sua presenza anche nel nostro Paese. Le nostre edicole sono ormai inondate di albi nuovi di zecca, con copertine coloratissime che attirerebbero qualsiasi fumettaro che si rispetti come una grandi luci per falene.
La Casa delle Idee ha optato per un rilancio chiassosissimo. Oltre alle bellissime cover dei tantissimi numeri 1 (i superlativi qui si sprecano), ci sono le altrettanto numerose cover variant d'autore, a cura di Michael  Cho, i gadget di Deadpool, le cover numerate a mano, le ultralimited, insomma, tutto quello che rende contenti noi bambini un po’ cresciuti. Cose come questa non succedono spesso in casa Marvel che, a differenza di altre case editrici, ha sempre dimostrato un forte interesse nel mantenimento della propria continuity. In effetti, stando a quanto si legge sui primi numeri degli albi “All-New, All-Different”, ci si rende conto che non si tratta affatto di reboot: tutte le storie che leggeremo in queste testate, saranno in gran parte riferite alla realtà che precedeva Secret Wars. Si tratta solo (ma non è neanche poco!) di un rilancio grafico/ stilistico. Nelle (ammetto) poche testate che mi sono capitate tra le mani, ci si trova in mezzo a storie piene zeppe di riferimenti ad episodi inediti che verranno spiegati a poco a poco andando avanti con la lettura; la cosa ricorda un po’ il salto temporale di Hickman prima di Secret Wars, ma funziona al contrario, incastonando prepotentemente l’ormai concluso evento nella storia della Marvel, lasciando ai posteri la sensazione di doverlo percepire come una “singolarità”: tutto quello che viene prima, e tutto quello che viene dopo, ha senso solo in relazione a quell’evento. 
Ma come avrà reagito il pubblico a questo epico rilancio? In America sono già usciti alcuni numeri di quasi tutte le nuove serie. I numeri 1 delle stesse sono stati accolti con vendite decisamente da record, ma basta osservare le vendite dei numeri successivi per notare che potrebbe esserci qualcosa di strano. Normalmente questo viene chiamato “effetto variant”: in America, a differenza di quanto succede qui da noi, il lancio di una nuova testata a fumetti, è spesso accompagnato dall'uscita di un numero più o meno abbondante di cover variant: il numero di questi albi con copertina alternativa è, a volte, davvero alto. Capita non di rado di superare le 5 variant anche per albi già avviati, vuoi per avvenimenti celebrativi, anniversari, vuoi per l'acquisizione di un nuovo disegnatore tra i ranghi di una casa editrice oppure per altri svariati motivi. In queste occasioni, la vendita di un grande numero di copie è un effetto naturale, anche tenendo presente che ogni buon lettore di fumetti è anche un po’ un collezionista.
L'esempio dell'Invincibile Iron-man è un caso estremamente esemplificativo: le vendite passano, tra il primo e il secondo numero, da circa 279500 copie a circa 66700. Decisamente non quello che ci si aspetta durante un rilancio così rumoroso. Tra i primi due numeri, un calo di vendite è fisiologico. Generalmente, una testata regolare si stabilizza, parlando in termini di vendite, intorno al suo quarto/quinto numero, dove l’effetto cover viene soppiantato dall’effetto contenuti: vale a dire, se la storia piace e se i contenuti sono interessanti, il fumetto si vende. Osservando le classifiche di vendita e concentrandosi sul quarto numero di ogni serie, ci sembra di riscontrare una situazione non particolarmente rosea, almeno per una buona parte di albi che avremmo considerato “scontati” in termini di successo. Albi considerati best-seller prima delle Guerre Segrete non hanno particolarmente incrementato le vendite, anzi, certi albi stanno inesorabilmente perdendo di interesse agli occhi dei lettori. Iron-man, come dicevo, si ferma attorno ai 50-60000 albi, e così fanno anche molti tra gli altri albi riguardanti personaggi di punta: meno di 50000 per tutte le testate mutanti,e circa lo stesso per gli albi dei Vendicatori. Una forte tendenza conservatrice è quella di Amazing Spiderman, che rimane l'unica testata Marvel a superare 80000 copie (ma che superava le 100000 fino a non molto tempo fa). Anche Deadpool si trova a portare il gonfalone della Casa delle Idee con circa 60000 copie. Considerato questo, non ci sembra strano vedere i due eroi uniti in un albo che porta il nome di entrambi (e che vende altrettanto bene!). 
Un grande riscontro è invece evidente per albi che vengono lanciati per la prima volta sul mercato, come Doctor Strange, che si stabilizza intorno alle 50000 copie (forse anche in considerazione del team Aaron/Bachalo, o dell’effetto induttivo prodotto dall’incipiente pellicola Marvel che porta proprio il suo nome, in uscita quest’autunno). Molto bene anche Daredevil, di cui abbiamo già parlato in precedenza, intorno alle 45000 copie e Spider-Gwen, intorno alle 50000. Non saprei se interpretare o meno come un flop l’uscita delle due nuove testate sugli inumani, che restano ognuna al di sotto dei 40000 numeri venduti. Un vero peccato, visto che il materiale è davvero interessante. Ma lì, si sa, comanda sempre la legge del mercato. Un grande riscontro anche per albi destinati a rimanere delle miniserie, come Karnak e Carnage.
Un grosso interrogativo, infine, rimane sull’assenza, durante questa fase, di un importante numero di disegnatori e autori da Premiere League. La possibilità è che si stiano preparando a consegnarci qualcosa di grosso nel prossimo futuro. 
Per il momento la Casa delle Idee, anche se non lo da a vedere, arranca; ma non bisogna perdere le speranze. Probabilmente questo rilancio è un po’ come un Diesel, e, al momento, il motore si sta ancora scaldando.
Alla prossima.