venerdì 3 giugno 2016

Dev'essere un Diesel...

Sono passate alcune settimane dall'uscita ufficiale del primo numero della Nuovissima Marvel oltreoceano e ora questo evento storico ha cominciato a manifestare la sua presenza anche nel nostro Paese. Le nostre edicole sono ormai inondate di albi nuovi di zecca, con copertine coloratissime che attirerebbero qualsiasi fumettaro che si rispetti come una grandi luci per falene.
La Casa delle Idee ha optato per un rilancio chiassosissimo. Oltre alle bellissime cover dei tantissimi numeri 1 (i superlativi qui si sprecano), ci sono le altrettanto numerose cover variant d'autore, a cura di Michael  Cho, i gadget di Deadpool, le cover numerate a mano, le ultralimited, insomma, tutto quello che rende contenti noi bambini un po’ cresciuti. Cose come questa non succedono spesso in casa Marvel che, a differenza di altre case editrici, ha sempre dimostrato un forte interesse nel mantenimento della propria continuity. In effetti, stando a quanto si legge sui primi numeri degli albi “All-New, All-Different”, ci si rende conto che non si tratta affatto di reboot: tutte le storie che leggeremo in queste testate, saranno in gran parte riferite alla realtà che precedeva Secret Wars. Si tratta solo (ma non è neanche poco!) di un rilancio grafico/ stilistico. Nelle (ammetto) poche testate che mi sono capitate tra le mani, ci si trova in mezzo a storie piene zeppe di riferimenti ad episodi inediti che verranno spiegati a poco a poco andando avanti con la lettura; la cosa ricorda un po’ il salto temporale di Hickman prima di Secret Wars, ma funziona al contrario, incastonando prepotentemente l’ormai concluso evento nella storia della Marvel, lasciando ai posteri la sensazione di doverlo percepire come una “singolarità”: tutto quello che viene prima, e tutto quello che viene dopo, ha senso solo in relazione a quell’evento. 
Ma come avrà reagito il pubblico a questo epico rilancio? In America sono già usciti alcuni numeri di quasi tutte le nuove serie. I numeri 1 delle stesse sono stati accolti con vendite decisamente da record, ma basta osservare le vendite dei numeri successivi per notare che potrebbe esserci qualcosa di strano. Normalmente questo viene chiamato “effetto variant”: in America, a differenza di quanto succede qui da noi, il lancio di una nuova testata a fumetti, è spesso accompagnato dall'uscita di un numero più o meno abbondante di cover variant: il numero di questi albi con copertina alternativa è, a volte, davvero alto. Capita non di rado di superare le 5 variant anche per albi già avviati, vuoi per avvenimenti celebrativi, anniversari, vuoi per l'acquisizione di un nuovo disegnatore tra i ranghi di una casa editrice oppure per altri svariati motivi. In queste occasioni, la vendita di un grande numero di copie è un effetto naturale, anche tenendo presente che ogni buon lettore di fumetti è anche un po’ un collezionista.
L'esempio dell'Invincibile Iron-man è un caso estremamente esemplificativo: le vendite passano, tra il primo e il secondo numero, da circa 279500 copie a circa 66700. Decisamente non quello che ci si aspetta durante un rilancio così rumoroso. Tra i primi due numeri, un calo di vendite è fisiologico. Generalmente, una testata regolare si stabilizza, parlando in termini di vendite, intorno al suo quarto/quinto numero, dove l’effetto cover viene soppiantato dall’effetto contenuti: vale a dire, se la storia piace e se i contenuti sono interessanti, il fumetto si vende. Osservando le classifiche di vendita e concentrandosi sul quarto numero di ogni serie, ci sembra di riscontrare una situazione non particolarmente rosea, almeno per una buona parte di albi che avremmo considerato “scontati” in termini di successo. Albi considerati best-seller prima delle Guerre Segrete non hanno particolarmente incrementato le vendite, anzi, certi albi stanno inesorabilmente perdendo di interesse agli occhi dei lettori. Iron-man, come dicevo, si ferma attorno ai 50-60000 albi, e così fanno anche molti tra gli altri albi riguardanti personaggi di punta: meno di 50000 per tutte le testate mutanti,e circa lo stesso per gli albi dei Vendicatori. Una forte tendenza conservatrice è quella di Amazing Spiderman, che rimane l'unica testata Marvel a superare 80000 copie (ma che superava le 100000 fino a non molto tempo fa). Anche Deadpool si trova a portare il gonfalone della Casa delle Idee con circa 60000 copie. Considerato questo, non ci sembra strano vedere i due eroi uniti in un albo che porta il nome di entrambi (e che vende altrettanto bene!). 
Un grande riscontro è invece evidente per albi che vengono lanciati per la prima volta sul mercato, come Doctor Strange, che si stabilizza intorno alle 50000 copie (forse anche in considerazione del team Aaron/Bachalo, o dell’effetto induttivo prodotto dall’incipiente pellicola Marvel che porta proprio il suo nome, in uscita quest’autunno). Molto bene anche Daredevil, di cui abbiamo già parlato in precedenza, intorno alle 45000 copie e Spider-Gwen, intorno alle 50000. Non saprei se interpretare o meno come un flop l’uscita delle due nuove testate sugli inumani, che restano ognuna al di sotto dei 40000 numeri venduti. Un vero peccato, visto che il materiale è davvero interessante. Ma lì, si sa, comanda sempre la legge del mercato. Un grande riscontro anche per albi destinati a rimanere delle miniserie, come Karnak e Carnage.
Un grosso interrogativo, infine, rimane sull’assenza, durante questa fase, di un importante numero di disegnatori e autori da Premiere League. La possibilità è che si stiano preparando a consegnarci qualcosa di grosso nel prossimo futuro. 
Per il momento la Casa delle Idee, anche se non lo da a vedere, arranca; ma non bisogna perdere le speranze. Probabilmente questo rilancio è un po’ come un Diesel, e, al momento, il motore si sta ancora scaldando.
Alla prossima.

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