Emozioni. Sensazioni che proviamo ogni giorno, che percepiamo nel profondo del nostro essere. Una driving force viscerale che ci accompagna lungo la nostra vita. Emozioni. Come quelle che proverete nel leggere una delle pagine più complesse e caleidoscopicamente colorate della storia DC degli ultimi anni. La Notte Più Profonda esce nel 2009 negli States e poco dopo anche in Italia. L’idea dietro al progetto nasce però molto tempo prima, nel 2005, quando a Geoff Johns viene affidato il progetto di rilanciare la serie di Lanterna Verde rispolverando il buon vecchio Hal Jordan. In quel periodo Hal è nel “dimenticatoio” e merita un ritorno alle scene degno del grande supereroe ideato da John Broome e Gil Kane.
Dopo aver sterminato quasi interamente il corpo delle Lanterne Verdi sotto il controllo dell'entità Parallax, muore eroicamente nell'atto di salvare il sole (epilogo della saga L'Ultima Notte). Sembra che la nuova serie, Green Lantern: Rebirth, debba parlare di redenzione. Tuttavia Johns non vuole scrivere una storia che parli di redenzione. Vuole una storia che parli di vincere la paura, perché quello fanno le Lanterne Verdi. A questo punto gli viene un'idea interessantissima: assume che, come i guardiani possano convogliare la volontà in una batteria per essere usata come energia, altre entità possano fare lo stesso con le altre emozioni, accumularle e sfruttarle a loro vantaggio. Associa l'impurezza gialla della batteria centrale di Oa a Parallax, entità della paura. Pone le basi per La Guerra Del Sinestro Corps, il suo primo grande successo di pubblico e di vendite sulle pagine di Lanterna Verde. Ma nella sua testa sono già nate anche tutte le altre lanterne.
È solo nel 2009 che arriva nelle edicole La Notte Più Profonda. Il concetto alla base di questa idea è quasi intuitivo, atavico, primordiale, ma funziona. E funziona bene! In quel momento ci sono in giro sette Corpi di Lanterne (contraddistinti ognuno da un colore dell'arcobaleno) che si fanno la guerra da qualche mese per il controllo dell'Universo. Ognuno combatte utilizzando il potere del proprio anello, stoccato in una batteria centrale (una sorta di grosso condensatore emozionale) e derivante da una specifica emozione (per le Lanterne Verdi, ad esempio, l’emozione è la volontà). Come si possono unire tutte queste Lanterne in un unico Corpo? Si trova un nemico comune! Quale miglior nemico comune della morte per annichilire tutte le emozioni? Così, con un colpo di inventiva si introduce il più oscuro degli anelli. Mano Nera, storico nemico di Lanterna Verde, il suo avatar. Il suo potere è quello di resuscitare i morti che, come nei film dell'orrore, daranno la caccia ai vivi. In questo caso si nutriranno delle loro emozioni.
La saga è spettacolare. Luci a profusione in ogni pagina. Un variopinto meccanismo che non rimane relegato tra le pagine di Lanterna Verde, ma si espande su molte testate supereroistiche regolari e su un certo numero di serie limitate dedicate ai grandi campioni DC, come Batman, Flash e Superman.
Il compito è molto difficile: è come dirigere un'orchestra sinfonica. Ogni strumento esegue una melodia indipendente, ma l’orecchio deve essere trasportato dall’armonizzazione e godere la bellezza della sinfonia. C'era da gestire sapientemente sette Corpi di Lanterne, molti scenari diversi e tutti, ripeto, tutti i supereroi di casa DC, vivi e/o morti!!! Scusate se è poco! Il risultato è tanto terrificante da fruttare a Geoff Johns la nomina a Chief Creative Officier (CCO) e da impedire a qualsiasi lettore di staccare gli occhi dal fumetto!
All'interno della saga non mancano colpi di scena formidabili come Flash che diventa una Lanterna Blu. Già dopo aver finito di leggere La Notte Più Profonda, si percepisce un forte senso di astinenza da colore e, in fondo in fondo, anche una leggera nostalgia. Anche perché, da lì a poco, inizierà Il Giorno Più Splendente. E dopo, nell'universo DC, nulla sarà più come prima!
Alla prossima!
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