sabato 21 novembre 2015

Guerre Segrete

Cari fumettari incalliti, finalmente arriva anche in Italia la Ammiraglia di tutte le saghe Marvel, la pronipote di quella importantissima prima versione di Secret Wars del 1984 che tanti appassionati ricordano ancora con piacere e nostalgia. Nonostante il nome, la nuova ipnotica saga presenta dei contenuti veramente inediti e rivoluzionari che cambieranno drasticamente, una volta conclusasi, tutta la continuity della Casa delle Idee, così come la conosciamo ai giorni nostri. Tutta nuova, tutta diversa, ma contenente comunque un grosso tributo a quel bellissimo lavoro di Jim Shooter, ovvero il cosiddetto mondo “patchwork” in cui si svolgono tutti gli eventi, la scacchiera di gioco dei nostri eroi. 
Il progetto è affidato al genio creativo di Jonathan Hickman e alla sapiente arte di Esad Ribic. Pur senza le dovute conoscenze tecniche, salta immediatamente all’occhio la forza delle matite. L’impressione è quella di guardare degli sketch su carta ruvida. Ive Svorcina, ai colori, pone il suo contributo, rispettando ogni singolo tratto a matita. L’intesa tra i due crea un’opera molto ben congegnata. La saga si apre con il numero 0, disegnato da Paul Renaud, artista di origini francesi, che comprende una sorta prologo alla vicenda. Consiglio l’acquisto anche di questo volume.
Entriamo nel vivo dell’azione: se qualche ex lettore dovesse ricominciare a sfogliare fumetti e andasse a comprare una testata Marvel tra un mesetto, rimarrebbe a dir poco spaesato! Si troverebbe ad osservare un diverso set di eroi, un inusuale assetto di forze, un planisfero inconsueto e neanche a dirlo, un dio alternativo! Cosa sarà mai successo?? Ve lo dico subito. Alcuni avvenimenti importanti dell’ultimo periodo (come l'evento che ha portato i primi X-Men nel presente), hanno condotto ad un forte destabilizzazione della struttura dello spazio-tempo e hanno provocato il collasso di tutti gli universi paralleli. Neanche a dirlo, il punto centrale di questi eventi, è la nostra Terra. Gli Illuminati, il gruppo delle migliori menti dell'universo 616 (il convenzionale universo Marvel), ha ideato un modo per salvare il salvabile. Questo piano implica la distruzione di tutte le altre terre alternative. Ben presto, i nostri eroi, stanchi dell’ingrato compito di versare sangue innocente,si arrendono all’inevitabile fine. L’unico che resta convinto di dover fare il necessario per salvare la propria realtà è Namor, che si rivolge ad altre entità potenzialmente meno suscettibili verso il senso di colpa; nasce la Cabala. Questa società continua la distruzione di mondi paralleli fino a quando non ne rimangono solamente due: la nostra Terra e quella 1610 dell’universo Ultimate. Entrambe le realtà sono ben coscienti della situazione e sono determinate a garantire la sopravvivenza al proprio mondo. Questo scontro non vedrà né vincitori né vinti: il piano di Destino porterà a quella fusione di molte realtà che leggeremo a breve in questa saga. A questo punto è impossibile raccontare tutti i singoli eventi senza spoiler, ma è certamente stimolante dire che Destino sarà una figura centralissima nella vicenda. 
Citando Nicola Peruzzi, coordinatore editoriale di Panini Comics, è un segno molto importante che l'universo Marvel, iniziato con i Fantastici Quattro in Italia nel 1966, finisca ora con una saga che vede proprio loro come primi protagonisti insieme al loro eterno antagonista. 
Seppur cercando di evitare spoiler, non posso non consigliare le serie che ho trovato più stimolanti dal punto di vista della storia e dei disegni. Tra le varie, non fatevi scappare Weirdworld, seconda versione di una saga mai edita in Italia, dai colori assolutamente lisergici che ricordano molto l’ultima versione di The Winter Soldier di Ales Kot e Marco Rudy; Inhumans: Attilan Rising: il Re e la Regina degli Inumani si fronteggiano in una battaglia senza esclusione di colpi. Lei, reggente di Manhattan, lui, a capo della resistenza. Varrebbe la pena anche solo per leggere la scena conclusiva, in cui si vede un Freccia Nera scatenato, così come lo abbiamo sempre desiderato, in una scena tanto breve quanto intensa. Segue Infinity Gautlet, il guanto dell’Infinito: una storia bellissima riguardante le avventure della famiglia di un’ufficiale Nova incorniciata in un mondo in rovina, infestato dagli insettoidi dell’Onda Annihilation. E queste non sono le cose più pericolose in circolazione; Ghost Racers di Smith e Gedeon, dinamica saga fatta di corse, adrenalina e tante fiamme, in un circuito di intrattenimento gestito da niente-di-meno che da una delle più antiche e sociopatiche personalità del mondo Marvel: Arcade; infine non perdetevi Giant-Size Little Marvel, una divertentissima saga di Skottie Young in cui i vari gruppi di eroi in formato mini si contendono, come compagni di giochi, una coppia di gemelli che si è appena trasferita nella citta di Marville.
Per altre informazioni ancora su questo mega-evento, aspettate le prossime settimane, oppure cliccate sul link di seguito:
Alla prossima!

giovedì 19 novembre 2015

Movember ist fast fertig!

Ho deciso di uscire con una recensione di metà settimana per segnalarvi una iniziativa di cui mi sono fatto portavoce.
La Movember Foundation è una organizzazione non profit che pone come proprio obiettivo la salute degli uomini. La fondazione si occupa di finanziare la ricerca contro il carcinoma della prostata e altre malattie, come le sindromi depressive. Ma non solo. Si propone anche di promuove la diagnosi precoce di queste patologie, in modo da permetterne una più facile cura.
Ogni novembre, ormai da parecchi anni, tutti coloro che aderiscono al movimento si attivano per sensibilizzare quanta più gente possibile nei confronti di questa delicata tematica, al fine di promuovere una raccolta di fondi da destinare alla ricerca e alle attività accessorie, come l’informazione e la sensibilizzazione. Gli appartenenti a questa associazione, durante il mese di novembre, si fanno crescere un paio di baffi, il simbolo della fondazione, ed utilizzano il loro volto alla stregua di un manifesto pubblicitario per accattivarsi il consenso delle persone che hanno attorno (”Movember” è la fusione delle parole “moustache” e “november”).
Se qualcuno tra i lettori volesse aderire al movimento, fare una donazione, o semplicemente segnalare questa iniziativa ad amici e parenti, riporto i link per poterlo fare:
E visto che siamo in tema “baffi”, quale migliore occasione per descrivere e recensire la miniserie che riguarda, anche se solo come co-protagonista, il possessore del miglior paio di baffi del mondo Marvel attuale, Corsaro, riportato direttamente dalla copertina di Cyclops #3, a cura di Alexander Lozano.
La miniserie “Ciclope” è pubblicata in Italia sulle pagine dei Nuovissimi X-Men e si segue gli eventi relativi al “Processo a Jean Grey”, breve crossover conteso tra le pagine della testata mutante e de “I Guardiani della Galassia”. È passato molto tempo da quella prima versione di Scott Summers, diligente, timida, introversa, quella del ragazzo che vuole sempre fare la cosa giusta, nonostante il prezzo da pagare per questa sua onestà. Non è lo Scott che conosciamo oggi, quello che si è alleato con Magneto, quello che ha ucciso Xavier e che ha iniziato una rivoluzione mutante verso l’homo sapiens. Il giovane Scott odia il se stesso del futuro. Lo odia così tanto che nonappena ne ha l’occasione, scappa.
Greg Rucka e Russell Dauterman, a cui viene affidato il progetto, danno vita ad una versione di Ciclope che riporta alla mente tutte le sensazioni di quei primi momenti alla scuola di di Westchester. Portato ai giorni nostri dalla Bestia inseme al resto del suo team, nella speranza di scuotere la coscienza del vecchio Summers e fermare la rivoluzione mutante alle porte, Scott si trova invece a fronteggiare le situazioni più incredibili, fino ad essere sballottato nelle profondità più remote dell'universo. È proprio durante il processo a Jean che scopre che suo padre, Corsaro (Christopher Summers), è ancora vivo, ed anzi, è addirittura il leader senza paura di un gruppo di pirati spaziali chiamato Starjammers. Figo! 
Pieno di gioia per aver ritrovato suo padre e di delusione per le situazioni createsi intorno a lui sulla Terra, decide di imbarcarsi con Corsaro e la sua ciurma, per godere di quel tempo padre-figlio di cui ha dovuto fare a meno durante l’adolescenza, dopo il tragico incidente aereo in cui pensava di aver perso entrambi i suoi genitori. La storia diventa ben presto una bomba. Rucka & Dauterman approfondiscono bene la personalità del giovane Scott che, prima di essere un mutante, è comunque un adolescente pieno di vita e di belle speranze: prima euforico, poi curioso, spavaldo, eccitato, inquieto e poi di nuovo euforico, in un turbine di emozioni che non si esaurisce mai, dall’inizio alla fine della storia. Il secondo aspetto, anch’esso molto ben curato dagli autori, è il rapporto tra un padre e suo figlio che, nonostante la cornice interstellare nella quale ci si trova immersi, è come deve essere: sincero, solido e pieno di amore incondizionato. Corsaro è un padre pronto a tutto per suo figlio, rapido nel perdonare tutti gli errori, spesso dovuti all’inesperienza, e incessante nel dispensare preziosi insegnamenti. È come se Rucka avesse voluto proporci una trasposizione fumettistica della celebre canzone di Cat Stevens. 
Questa miniserie, da non lasciarsi scappare, trova il suo compimento sulle pagine del crossover Black Vortex, appena finito di stampare dalla nostra casa editrice preferita e pronto per essere letto tutto d'un fiato. 
Alla prossima!

venerdì 13 novembre 2015

Gioventù mutata


Loro sono un gruppo di giovani adolescenti con dei problemi. Nulla di insolito fino a questo punto. Il loro caso però è diverso: i loro problemi riguardano dei poteri che non hanno voluto, ma che si sono manifestati a causa di alcune caratteristiche del loro codice genetico. Per alcuni di loro queste trasformazioni non sono direttamente visibili, ma altri presentano tratti decisamente evidenti ed estremamente difficili da nascondere, come, ad esempio, un paio di ali. Combattono per ciò che è giusto in un mondo che li rifiuta o, alla meno peggio, li teme. Ha paura di loro solo perché non li comprende. 
Avete capito di chi sto parlando? No, non sono gli X-Men. Sono gli Inumani. 
Non ho resistito alla tentazione di paragonare il gruppo di eroi nati nel lontanissimo 1963 con questa nuova genesi di eroi (ehm… gli inumani nascono ufficialmente nel 1965 sulle pagine di Fantastic Four 45, in tempi ormai remoti; tuttavia, pur mantenendo parte del cast originale, questa serie ci propone dei protagonisti nuovi di zecca immersi in situazioni nuove di zecca, non più isolati dall’umanità, ma proprio al centro di quello che immaginiamo come “centro del mondo”: l’isola di Manhattan). 
La storia di questi nuovi Inumani (“Nuhumans”, nella serie americana), nella versione di Soule e Madureira, presenta numerosi punti in comune con quella dei primi X-Men di Kirby e Lee. C’è un primo contatto con la trasformazione, la difficoltà nell’accettare il proprio aspetto o i propri poteri. C’è anche il rifiuto e la paura da parte della società e, infine, c’è qualcuno che c’è già passato e che sa che solo l’unione può garantire la sopravvivenza del gruppo. Ma a parte l’intelaiatura di cui sopra, questa serie non ha nulla da invidiare a quelle dei loro “cugini” mutanti. Il lancio della testata è forte e chiassoso, preceduto da varie serie in cui gli inumani “classici” ritornano sotto le luci dei riflettori. 
Questa storia inizia subito dopo l'evento “Infinity” uscito nelle edicole da ormai un anno. Attilan, la tecnologica città volante sede del regno degli Inumani, viene fatta precipitare da Freccia Nera, il loro re, su Manhattan. In seguito alla collisione, si libera una fitta nube composta dal vapore delle nebbie terrigene (il meccanismo alla base della trasformazione degli inumani), che si espande lungo il continente americano e verso il nord Europa. Tutte le persone che possiedono un codice genetico con determinate caratteristiche, una volta esposte alle nebbie, vengono intrappolate in una sorta di crisalide, in cui avviene la metamorfosi e dalla quale escono trasformati e con nuovi poteri. E’ di questi “nuovi rinati” che parla la testata Inumano.
Inferno è l’elemento centrale della serie. E’ un giovane batterista metal. Un bravo ragazzo con una nonna malata e una sorella incinta di cui si deve occupare. Durante la propagazione delle nebbie terrigene viene trasformato in un essere capace letteralmente di bruciare di rabbia. Nel corso della narrazione si trova ad apprendere tutti i segreti di cui (anche il lettore) ha bisogno per comprendere la natura dei suoi poteri ed utilizzarli al meglio. Conosce nuovi inumani come lui, con cui, missione dopo missione, crea un legame di amicizia, mentre intorno a loro i “vecchi” tramano giochi di potere in grande stile. 
Lo storytelling è molto scorrevole; la sequenza di eventi è inoltre sapientemente incastrata in mezzo alle altre serie regolari e saghe (tra cui AXIS, di cui ho scritto in precedenza). La testata parte, come già citato, con le matite arabeggianti del grandioso “Joe Mad” e i colori di Marte Gracia, altro pezzo da 90 del panorama fumettistico. L’insieme dei due virtuosi talenti conferisce alla testata un tocco particolarmente magnetico e misterioso e attira l’attenzione del lettore così come il formaggio attira i topi. Tutto grasso che cola, insomma! Avere degli artisti così forti coinvolti nello sviluppo di questa serie, mi porta a pensare che la Marvel sia intenzionata a rendere gli Inumani un nuovo gruppo di punta, da schierare direttamente davanti ai riflettori, a fianco degli Avengers e degli altri eroi di prima categoria (e forse, a prendere il posto di qualche serie da mettere momentaneamente dentro il cassetto del comodino). Dal quarto numero entra in scena Ryan Stegman, altro disegnatore dal curriculum di tutto rispetto, impegnato nell’ultimo periodo con testate non certo secondarie, come Superior Spiderman e Wolverine.
Inumano viene presentato in Italia in tre testate che contengono la serie completa americana, il cui ultimo capitolo verrà messo in vendita proprio alla fine del mese, insieme all’avvento del nuovo spettacolare evento Marvel: Secret Wars. 
Ho la sensazione che dopo questa grande saga ci sarà un futuro piuttosto roseo per questo giovane gruppo di nuovi supereroi.
Alla prossima!