Ho deciso di uscire con una recensione di metà settimana per segnalarvi una iniziativa di cui mi sono fatto portavoce.
La Movember Foundation è una organizzazione non profit che pone come proprio obiettivo la salute degli uomini. La fondazione si occupa di finanziare la ricerca contro il carcinoma della prostata e altre malattie, come le sindromi depressive. Ma non solo. Si propone anche di promuove la diagnosi precoce di queste patologie, in modo da permetterne una più facile cura.
Ogni novembre, ormai da parecchi anni, tutti coloro che aderiscono al movimento si attivano per sensibilizzare quanta più gente possibile nei confronti di questa delicata tematica, al fine di promuovere una raccolta di fondi da destinare alla ricerca e alle attività accessorie, come l’informazione e la sensibilizzazione. Gli appartenenti a questa associazione, durante il mese di novembre, si fanno crescere un paio di baffi, il simbolo della fondazione, ed utilizzano il loro volto alla stregua di un manifesto pubblicitario per accattivarsi il consenso delle persone che hanno attorno (”Movember” è la fusione delle parole “moustache” e “november”).
Se qualcuno tra i lettori volesse aderire al movimento, fare una donazione, o semplicemente segnalare questa iniziativa ad amici e parenti, riporto i link per poterlo fare:
E visto che siamo in tema “baffi”, quale migliore occasione per descrivere e recensire la miniserie che riguarda, anche se solo come co-protagonista, il possessore del miglior paio di baffi del mondo Marvel attuale, Corsaro, riportato direttamente dalla copertina di Cyclops #3, a cura di Alexander Lozano.
La miniserie “Ciclope” è pubblicata in Italia sulle pagine dei Nuovissimi X-Men e si segue gli eventi relativi al “Processo a Jean Grey”, breve crossover conteso tra le pagine della testata mutante e de “I Guardiani della Galassia”. È passato molto tempo da quella prima versione di Scott Summers, diligente, timida, introversa, quella del ragazzo che vuole sempre fare la cosa giusta, nonostante il prezzo da pagare per questa sua onestà. Non è lo Scott che conosciamo oggi, quello che si è alleato con Magneto, quello che ha ucciso Xavier e che ha iniziato una rivoluzione mutante verso l’homo sapiens. Il giovane Scott odia il se stesso del futuro. Lo odia così tanto che nonappena ne ha l’occasione, scappa.
Greg Rucka e Russell Dauterman, a cui viene affidato il progetto, danno vita ad una versione di Ciclope che riporta alla mente tutte le sensazioni di quei primi momenti alla scuola di di Westchester. Portato ai giorni nostri dalla Bestia inseme al resto del suo team, nella speranza di scuotere la coscienza del vecchio Summers e fermare la rivoluzione mutante alle porte, Scott si trova invece a fronteggiare le situazioni più incredibili, fino ad essere sballottato nelle profondità più remote dell'universo. È proprio durante il processo a Jean che scopre che suo padre, Corsaro (Christopher Summers), è ancora vivo, ed anzi, è addirittura il leader senza paura di un gruppo di pirati spaziali chiamato Starjammers. Figo!
Pieno di gioia per aver ritrovato suo padre e di delusione per le situazioni createsi intorno a lui sulla Terra, decide di imbarcarsi con Corsaro e la sua ciurma, per godere di quel tempo padre-figlio di cui ha dovuto fare a meno durante l’adolescenza, dopo il tragico incidente aereo in cui pensava di aver perso entrambi i suoi genitori. La storia diventa ben presto una bomba. Rucka & Dauterman approfondiscono bene la personalità del giovane Scott che, prima di essere un mutante, è comunque un adolescente pieno di vita e di belle speranze: prima euforico, poi curioso, spavaldo, eccitato, inquieto e poi di nuovo euforico, in un turbine di emozioni che non si esaurisce mai, dall’inizio alla fine della storia. Il secondo aspetto, anch’esso molto ben curato dagli autori, è il rapporto tra un padre e suo figlio che, nonostante la cornice interstellare nella quale ci si trova immersi, è come deve essere: sincero, solido e pieno di amore incondizionato. Corsaro è un padre pronto a tutto per suo figlio, rapido nel perdonare tutti gli errori, spesso dovuti all’inesperienza, e incessante nel dispensare preziosi insegnamenti. È come se Rucka avesse voluto proporci una trasposizione fumettistica della celebre canzone di Cat Stevens.
Questa miniserie, da non lasciarsi scappare, trova il suo compimento sulle pagine del crossover Black Vortex, appena finito di stampare dalla nostra casa editrice preferita e pronto per essere letto tutto d'un fiato.
Alla prossima!
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